lunedì 3 ottobre 2016

Perchè il Grande Fratello Vip non va chiuso

Un grande polverone si è sollevato la scorsa settimana dopo le confidenze di Stefano Bettarini riguardo le sue scappatelle durante il matrimonio con Simona Ventura e le affermazioni sulla stessa di Clemente Russo.

Dopo l'annuncio della conduttrice di voler querelare i due per tali fatti sui social e sui principali quotidiani ognuno ha legittimamente detto la sua.
C'è chi vuole la chiusura del programma e la "testa" degli autori, chi l'espulsione dei due concorrenti dallo show, chi si indigna del fatto che sembrerebbe sia stata avviata una indagine sulle affermazioni di Clemente Russo, membro del corpo di polizia, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia mentre l'Italia ha problemi ben più gravi.

Il punto è solo questo a parer mio. 

Stefano Bettarini e Clemente Russo si sono scambiati delle confidenze credendo di essere a microfoni spenti mentre quelli all'interno della casa funzionavano perfettamente. Le affermazioni, alcune molto pesanti a mio parere, sono state, per sfortuna dei due, trasmesse in diretta. La responsabilità di ciò non è certamente degli autori o della regia del programma in quanto il format del reality prevede proprio la trasmissione h 24 di quello che accade nella casa e dei suoi abitanti, i quali sono consapevoli di essere ripresi dalle telecamere e ascoltati dai microfoni presenti in tutto l'ambiente.
Una cosa quindi è certa:
purtroppo per loro dovranno assumersi la responsabilità delle proprie parole, qualora fosse accertato un reato, come ogni privato cittadino italiano che in pubblico fa affermazioni lesive della dignità di un'altra persona. Non vedo perchè all'interno di un programma televisivo dovrebbero farla franca? Che esempio diamo a chi guarda da casa e assiste a questo spettacolo, senza far pesare, a chi li commette, determinati comportamenti che altrimenti sarebbero solo diseducativi.
Per dare un segnale mi aspetto l'espulsione dei due concorrenti, o di uno dei due per le affermazioni gravi riferite ad una donna.
La responsabilità non è degli autori o del programma, che quindi non va chiuso, ma di chi apre la bocca e parla senza pensare alla gravità delle proprie parole consapevole di essere circondato da telecamere e non nella propria abitazione privata!

Infine vorrei rivolgermi a coloro i quali hanno, sui social, commentato l'eventuale indagine del Ministero su Russo definendola una stupidaggine visto che "ci sono assassini in libertà" e quant altro.
In primis qualsiasi agente appartenente ad un corpo di polizia quando è in pubblico anche fuori servizio deve rispettare un regolamento etico che probabilmente non permette affermazioni gravi come quelle di cui sopra. Quindi se una qualsiasi indagine appurerà un'eventuale mancanza da parte del pugile campano, com'è normale visto che l'episodio a cui si riferisce è avvenuto davanti a milioni di persone, qual è il vostro problema?
Seconda cosa non è possibile che visto che in Italia ci sono problemi ben più gravi una persona che forse ha commesso un reato la deve passare liscia o non può essere oggetto di indagine.

E poi basta con i qualunquismi cari utenti social. Quando affermate che ci sono assassini in libertà per criticare una cosa del genere fate nomi e cognomi, altrimenti battete tasti a caso sulle tastiere e criticate a caso. Fate si che anche se seguite un programma considerato diseducativo voi possiate dimostrare di trarne spunto per considerazioni costruttive e non per sparare a zero su chiunque.

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